Alessia Rubini e la sua amica Natalia, hanno cercato nuovi modi per restare in #contatto, tra scambi di ruoli e routine quotidiane
Mentre ero chiusa in casa, avevo molto tempo a disposizione e, nel silenzio, pensavo spesso ad un’amica, Natalia, che fa fatica a relazionarsi con le persone per via della sordità. Era venuta mille volte a sentirmi cantare nel coro, dove si esibivano anche le sue sorelle. Mi sono spesso chiesta cosa percepisse di noi, da sorda…
Il primo approccio che ho avuto con la LIS (lingua italiana dei segni) risale a oltre 10 anni fa: facevo la parte di Desdemona nell'Otello; nel momento di massima incomunicabilità della coppia più osteggiata del mondo, insieme a Giulietta e Romeo e Lady D e il Principe Carlo, l'ultimo disperato tentativo di contatto che lei prova, per scelta registica di allora, era proprio la LIS. Ma Otello, sordo a ogni lingua, non sa codificarla e non comprende. Scoprivo un mondo interessante, per me che vivo di suono e parole perché di mestiere faccio la doppiatrice e cantante, dove esiste la possibilità di dire tutto, anche senza far rumore. Molto affascinante, credo.
Come è nata l’idea?
Io e Natalia desideravamo mantenerci in contatto, anche durante i giorni di quarantena, ma dopo i primi scambi di video messaggi su fogli di carta " come stai, cosa hai fatto oggi?" gli argomenti si esaurivano presto. Le ho proposto allora di impiegare le conversazioni includendo anche delle lezioni per me, incuriosita dal suo modo di comunicare.
Per una volta volevo entrare io nel suo mondo. La sordità l'ha resa perennemente studentessa e io le ho chiesto di fare la maestra. E così abbiamo deciso che mi avrebbe insegnato un po' di LIS.
Cosa ti ha motivato a portare avanti il progetto?
Ci sono stati diversi aspetti dell’esperienza che mi hanno motivato. L'idea di fare qualcosa per lei e per me contemporaneamente, ad esempio, e lo scambio dei ruoli: ho sperimentato, da allieva, le difficoltà espressive, imparando a stare nei panni degli altri.
E poi…era veramente divertente!
Come ti sei sentita?
Bene! Era un appuntamento fisso: alle 21.30 ogni sera ci incontravamo e avevamo la nostra routine. Ci raccontavamo la nostra giornata, ci scambiavamo manifestazioni di affetto. Natalia è molto affettuosa, una cosa che stiamo perdendo un po', in generale.
In fin dei conti, chi vuole veramente comunicare, scambiarsi le esperienze, non ha ostacoli che tengano. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
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NataLIS è un progetto di Alessia Rubini
Doppiatrice, attrice, cantante. L'importante è comunicare.
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